Inizia questa sera, giovedì 23 luglio, a S. Pio di Fontecchio (AQ) la prima edizione del laboratorio esperienziale “Cantare il paesaggio - camminare e raccogliere suono”, parte integrante del programma “Estate a Fontecchio 2020”, curato da Anna Maria Civico, attrice, cantante e musicoterapeuta attiva a livello nazionale e impegnata in numerosi progetti in cui l'arte diventa strumento di integrazione sociale e trasformazione degli individui.
L’evento è organizzato da Stefania Ziglio e Giorgio De Paulis, due imprenditori proprietari della una struttura ricettiva “Alle Vecchie Querce” situata all’interno del borgo.
Il programma si svolgerà principalmente all'aperto, su tre giornate e si concluderà domenica 26 luglio all'ora di pranzo.
Tredici partecipanti da diverse regioni d'Italia hanno aderito a questa proposta, che si concentra su aspetti di ascolto e ricerca, sperimentazione e composizione affiancati alla pratica di un canto di tradizione orale che richiede l'attivazione della voce naturale.
Sono previste camminate alla scoperta di luoghi incontaminati e di spazi urbani in armonia con la natura. "Il paesaggio sonoro del Parco Sirente Velino" si legge in un comunicato degli organizzatori "si rifletterà nello spazio interiore, fisico e sentimentale di persone curiose e desiderose di lasciarsi affascinare dai suoni e dai colori della natura che possono diventare materiale di sviluppo del proprio fare musica e del proprio stile di comunicazione con gli altri e le altre".
“Nonostante tutte le difficoltà di questo strano periodo, abbiamo fortemente voluto portare avanti questo progetto che ci ricorda come l'arte abbia sempre il diritto di esistere ed evoca il concetto di Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto” dice Stefania Ziglio “Il simbolo del Terzo Paradiso è una riconfigurazione del segno matematico d’infinito, che possiamo ammirare anche a Fontecchio nel giardino del convento di San Francesco. Tra i due cerchi contigui, assunti a significato dei due poli opposti di natura e artificio, viene inserito un terzo cerchio centrale, a rappresentare il grembo generativo di una nuova umanità, ideale superamento del conflitto distruttivo in cui natura e artificio si ritrovano nell’attuale società. E' emozionante dare vita a relazioni e nuove reti che si inseriscono in questo processo di sviluppo culturale e artistico della nostra piccola comunità”.